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ISOLA DI CALORE: AREE URBANE PIU’ CALDE DI QUELLE RURALI. QUADRINI:”NECESSARIO ADOTTARE ESEMPI DI SOSTENIBILITA’ PER LA NOSTRA SALUTE E QUELLA DELLE GENERAZIONI FUTURE”
L’ incessante sviluppo urbanistico ha portato nel corso degli anni ad una drastica trasformazione del territorio e del suolo: le zone un tempo erano occupate dalla vegetazione, oggi lasciano posto a veri e propri deserti di asfalto e cemento causando l’effetto ‘Isola di Calore’. L’utilizzo massivo di superfici impermeabili e con scarsa capacità di riflettere il calore ha condotto ad una forte modifica del bilancio termico naturale, contribuendo all’ aumento della temperatura globale; un aumento che, a causa dei tipi di pavimentazione frequentemente utilizzati con conducibilità termica superiore a quella del suolo naturale, si concentra in zone urbane rispetto alle zone rurali periferiche dove, durante la notte, si registrano temperature inferiori di anche 4 o 5 °C. Le cause che contribuiscono ad incrementare l’accumulo di calore sensibile sono molteplici. Tra le più diffuse troviamo la presenza di asfalto e cemento in sostituzione a superfici evaporanti/evapotraspiranti, la diffusione degli impianti di condizionamento dell’aria, la gestione dei deflussi meteorici, le emissioni e la produzione di sostanze chimiche inquinanti.
Sull’importante argomento interviene il Consigliere provinciale capogruppo di Forza Italia e Presdiente della XV Comunità montana ing. Gianluca Quadrini che dichiara:”I campi di azione dove si può intervenire più agevolmente, sono la progettazione del verde urbano con un approccio volto ad esaltare i servizi ecosistemici della vegetazione, l’aumento della coibentazione degli edifici tramite sistemi di verde verticale, la sostituzione delle normali coperture con i moderni tetti verdi e la realizzazione di aree dedicate alla fitodepurazione. Dobbiamo quindi augurarci che tali esempi di sostenibilità vengano presi in considerazione anche nei nostri territori ogni qualvolta si necessiti di ampliare il raggio di urbanizzazione delle città, come investimento per il pianeta, per la salute nostra e delle generazioni future”.
Secondo Quadrini il cosiddetto effetto ‘isola di calore urbana’ è ormai una realtà accertata in tutte le città. Il fenomeno è ben conosciuto e studiato dettagliatamente, ma purtroppo si interviene ancora troppo poco per limitarlo e contrastarlo: gli effetti provocati dall’ urbanizzazione selvaggia si ripercuotono direttamente sulla qualità della vita delle persone che popolano anche le nostre città.
Lo studio delle meteorologia ha un effetto importante sulle persone perché si tende sempre più a regolare la propria vita sulle previsioni meteorologiche, grazie anche alla maggiore accessibilità attraverso dispositivi mobili e social media. “Grazie anche alla disponibilità di calcolatori sempre più potenti –conclude Quadrini- si possono fornire previsioni più dettagliate nelle varie zone di una città. Questo può aiutare anche a prevedere gli effetti di interventi per la mitigazione delle conseguenze del riscaldamento globale, per esempio calcolare l’impatto di particolari soluzioni architettoniche che prevedono l’utilizzo di vegetazione, come tetti o facciate verdi”.
Frosinone, 9 agosto 2017
Ufficio stampa
Gianluca Quadrini
Consigliere provinciale
Capogruppo di Forza Italia
Presidente XV Comunità montana
ISOLA DI CALORE: AREE URBANE PIU’ CALDE DI QUELLE RURALI. QUADRINI:”NECESSARIO ADOTTARE ESEMPI DI SOSTENIBILITA’ PER LA NOSTRA SALUTE E QUELLA DELLE GENERAZIONI FUTURE”Frosinone, 9 agosto 2017. L’ incessante sviluppo urbanistico ha portato nel corso degli anni ad una drastica trasformazione del territorio e del suolo: le zone un tempo erano occupate dalla vegetazione, oggi lasciano posto a veri e propri deserti di asfalto e cemento causando l’effetto ‘Isola di Calore’. L’utilizzo massivo di superfici impermeabili e con scarsa capacità di riflettere il calore ha condotto ad una forte modifica del bilancio termico naturale, contribuendo all’ aumento della temperatura globale; un aumento che, a causa dei tipi di pavimentazione frequentemente utilizzati con conducibilità termica superiore a quella del suolo naturale, si concentra in zone urbane rispetto alle zone rurali periferiche dove, durante la notte, si registrano temperature inferiori di anche 4 o 5 °C. Le cause che contribuiscono ad incrementare l’accumulo di calore sensibile sono molteplici. Tra le più diffuse troviamo la presenza di asfalto e cemento in sostituzione a superfici evaporanti/evapotraspiranti, la diffusione degli impianti di condizionamento dell’aria, la gestione dei deflussi meteorici, le emissioni e la produzione di sostanze chimiche inquinanti.
Sull’importante argomento interviene il Cons approccio volto ad esaltare i servizi ecosistemici della vegetazione, l’aumento della coibentazione degli edifici tramite sistemi di verde verticale, la sostituzione delle normali coperture con ia realizzazione di aree dedicate alla fitodepurazione. Dobbiamo quindi augurarci che tali esempi di sostenibilità vengano presi in considerazione anche nei nostri territori ogni qualvolta si necessiti di ampliare il raggio di urbanizzazione delle città, come investimento per il pianeta, per la salute nostra e delle generazioni future”.
Secondo Quadrini il cosiddetto effetto ‘isola di calore urbana’ è ormai una realtà accertata in tutte le metropoli. Il fenomeno è ben conosciuto e studiato dettagliatamente, ma purtroppo si interviene ancora troppo poco per limitarlo e contrastarlo: gli effetti provocati dall’ urbanizzazione selvaggia si ripercuotono direttamente sulla qualità della vita delle persone che popolano le grandi città.
Lo studio delle meteorologia ha un effetto importante sulle persone perché si tende sempre più a regolare la propria vita sulle previsioni meteorologiche, grazie anche alla maggiore accessibilità attraverso dispositivi mobili e social media. “Grazie anche alla disponibilità di calcolatori sempre più potenti –conclude Quadrini- si possono fornire previsioni più dettagliate nelle varie zone di una città. Questo può aiutare anche a prevedere gli effetti di interventi per la mitigazione delle conseguenze del riscaldamento globale, per esempio calcolare l’impatto di particolari soluzioni architettoniche che prevedono l’utilizzo di vegetazione, come tetti o facciate verdi”.
Ufficio stampa
Gianluca Quadrini
Consigliere provinciale
Capogruppo di Forza Italia
Presidente XV Comunità montana